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Il territorio di Castellaneta ospita numerose tracce della civiltà rupestre, cultura insediativa e costruttiva che fin dalle epoche preistoriche sfruttò, a scopi abitativi e cultuali, le naturali cavità della roccia tufacea, formatesi soprattutto lungo i margini di lame e gravine abbondanti in questo territorio carsico.

Lame e gravine costituiscono, dunque, oltre che importanti e variegati ecosistemi, la culla di una civiltà che seppe fare degli anfratti rocciosi case, ambienti di lavoro e di culto.

L’habitat rupestre ebbe il periodo di massima espansione a partire dalla fine del secolo IX, nel quadro della seconda colonizzazione bizantina e dell’intenso diffondersi del monachesimo italo-greco.
Ed è in questa fase che l’habitat rupestre assume la dignità di una vera e propria civiltà.

I principali insediamenti rupestri del territorio di Castellaneta sono:

  • Santa Maria del Pesco. Sul ciglio della Gravina di Castellaneta a ridosso della chiesa dell’Assunta. Il nome deriva proprio da piscus (rupe) proprio per la vicinanza della gravina. Al suo interno è stato trovato il dipinto La Madonna con il Bambino del 1200.
  • Santa Maria del Soccorso. Sul ciglio della Gravina di Castellaneta poco lontano dalla chiesa dell’Assunta. Al suo interno ci sono tracce del dipinto di un santo.
  • Santa Lucia. Sul ciglio della Gravina di Castellaneta. All’interno sono visibili resti di decorazioni.
  • Santa Maria di Costantinopoli (IX-X secolo). Sorge nella Gravina di Coriglione nelle vicinanze della chiesa Mater Christi. Interno diviso in tre navate con resti di decorazioni e affreschi sulle pareti.
  • Chiesa Grotta San Martino (ex Mater Christi) nel terreno agricolo di un privato nelle vicinanze dell’omonima chiesa. A tre navate, al suo interno qualche graffito (come il simbolo di Gesù. Gli affreschi sono andati completamente perduti.
  • Padre Eterno. Sorge nella Gravina di Coriglione. La cripta è ipogea ed è a tre navate irregolari. L’abside centrale è senza altare. Sulle pareti sono presenti affreschi Bizantini che raffigurano Il Cristo tra la Vergine e San Giovanni ed altri che raffigurano santi databili (XIV secolo).
  • Santo Stefano. Nell’omonima Gravina. Al suo interno sono visibili resti di affreschi dedicati a Santo Stefano e San Nicola. Insediamento databile XIV secolo.
  • Ovile Vecchio. In una delle gravine di Montecamplo al confine con Laterza. Cripta con due navate e due ingressi. Presenta al suo interno tracce di affreschi.
  • Santa Maria del Porto. Nella vicinanze dell’omonima Gravina, al confine con Gioia del Colle è racchiusa nellamasseria dallo stesso nome.
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