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La nostra terra, si sa, è bella e rigogliosa e proprio nei giorni in cui i cugini salentini subiscono la violenza dell’espianto dei patriarchi, gli ulivi, vogliamo parlarvi dell’importanza delle origini agricole e pastorali del nostro territorio, vogliamo parlarvi della TRANSUMANZA.
La transumanza è la migrazione stagionale delle greggi e dei pastori dalle zone collinari o montane (nella stagione estiva) verso quelli delle pianure (nella stagione invernale) percorrendo le vie naturali dei tratturi, il nostro era Melfi – Castellaneta, detto “Regio cammino di Puglia”.
Nella metà del XV secolo, l’impatto che la pastorizia esercitava era tale da fornire sussistenza a metà della popolazione della regione.
L’allevamento ovino iniziò così a segnare il paesaggio condizionando la nascita delle città e centri commerciali che si svilupparono lungo il tracciato delle vie come la Appia e la Traiana percorse anche dalle greggi.
Il sistema economico-sociale della transumanza si conservò in Italia fino al 1806 quando Giuseppe Bonaparte ne sancì il termine, nel corso del XIX sec. la pastorizia trasmigrante cedeva definitivamente il passo all’agricoltura.
Restano, tuttavia, di questo passato fatto di cose semplici, le masserie, gli jazzi, le mulattiere, i tratturi e tanta tanta cultura che vi vogliamo raccontare, magari … CAMMINANDOCI SOPRA!
Nella foto lo “Jazzo di Maldarizzi”, fonte mapio.net

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