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U’ furn d Cammson è un forno pubblico, in cui si era soliti portare a cuocere il pane prima dell’avvento degli elettrodomestici, lo abbiamo già citato in diverse occasioni, perché lo facciamo visitare nel nostro giro per ipogei del centro storico, ma da qualche tempo mi girava in testa qualche aneddoto legato ad esso, leggende metropolitane frammentarie che ho voluto approfondire.

Pare, e dico pare perché trattasi di vox populi, che il signor “Cammson” fosse solito, quando i clienti gli portavano le teglie delle focacce da cuocere, scolare un po’ di quell’olio che, goccia dopo goccia, a fine giornata riempiva una bottiglia che il fornaio teneva per sé.

Ben presto la gente si rese conto del mal tolto ed iniziò ad apostrofare Cammson dicendogli: aaahhh Cammsò..t n scul d’tjiedd!

Lo sfottò si diffuse, manco a dirlo…a macchia d’olio, tanto che quando qualcuno passava davanti al forno senza dire nulla a Cammson, lui sembrava rimanerci male, tanto da sollecitare qualche battuta nei confronti dei taciturni passanti, da qui mi spiego come mai, da bambina avevo già sentito dire “ste ffè accom a Cammson”, intendendo che si stesse insistendo perché l’interlocutore iniziasse la presa in giro.

Vi vengono in mente altre storie? Altri personaggi “storici” che vorreste ricordare? Fatecelo sapere.

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