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I coriandoli sono ormai stati spazzati tutti e siamo giunti in un periodo decisamente più sobrio ed intimista dell’ anno: la Quaresima, periodo di preparazione alla Pasqua. La storia della nostra cittadina, Castellaneta è legata a doppio filo con quella della religione Cristiana e dei suoi riti, siamo sede della Diocesi, ospitiamo il Vescovo ed il nostro territorio è disseminato di meravigliose chiese e cappelle.

Gli “amici delle gravine di Castellaneta”, sin dalla loro nascita attenti alle dinamiche ed alle tradizioni della nostra cittadina, hanno voluto celebrare i riti della “settimana Santa” con una mostra fotografica che aprirà i battenti sabato 11 marzo presso il Palazzo Catalano e che sarà aperta tutti i sabato e domenica dalle ore 18:30 alle ore 20:30 fino al 23 Aprile.

L’Associazione culturale “AGC”, in collaborazione con le locali confraternite B.V.M. Addolorata, la Confraternita di San Francesco da Paola e la Confraternita del S.S. Sacramento ed alcuni fotografi amatoriali hanno colto il profondo legame che la gente ha con le due processioni, quella del venerdì sera e quella del sabato mattina.

Noi tutti ricordiamo il timore che ci animava da piccoli, alla vista degli uomini incappucciati, siamo stati incuriositi poi dalle persone che vi erano sotto quei cappucci, molti vi hanno partecipato, ma nessuno, davvero nessuno, può aver ignorato quella sensazione così intima e profonda che il passaggio della processione suscita.

E’ meglio quella del venerdì o quella del sabato? Ci sono anche donne sotto il cappuccio? Il “legno” è pesante? Prima la “disciplina” se la davano dietro le spalle… in quei giorni la cultura popolare serpeggia in tutti i vicoli, l’odore del calzone impregna le strade, la Pasqua per noi non è solo una questione religiosa è tradizione ed un forte senso di appartenenza.

Questo legame la mostra vuole celebrare e raccontare, con delle foto che ne ripercorrano i momenti più suggestivi, con l’ausilio di plastici ed oggetti della tradizione Pasquale, per dare la possibilità di conoscere le nostre tradizioni, anche a chi non può vivere in prima persona quei riti (turisti e non), il tutto in una meravigliosa cornice, quale quella dell’originale ed imponente Palazzo Catalano.

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