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La storia della nostra terra è legata a doppio filo con quella della morfologia del nostro territorio.

Oggi vogliamo parlarvi dei “briganti” uomini che la storia ha voluto definire come ladri ed assassini che hanno trovato rifugio nelle gravine di Castellaneta e dintorni, subito dopo l’Unità d’Italia, tanto che una grotta dal versante Mottola viene comunemente chiamata la “grotta del brigante”. Ma, si sa, la storia la scrive chi vince e la leggenda di uno sparuto gruppo di uomini (i famosi 1000) dediti al bene della patria e dunque alla unificazione dell’Italia, non convince troppo, sono infatti numerosi gli storici che dopo 150 anni, hanno operato una revisione dei fatti.

Chi era, allora, il “brigante”? Tante erano le anime dei briganti. Erano combattenti ribelli, erano lavoratori esausti, erano cittadini che rifiutavano gli anni imposti dalla leva militare obbligatoria, nel nuovo Stato, ed erano nostalgici borbonici. Erano a volte disertori, a volte delinquenti, a volte romantici. «Terra, giustizia, onore, tradizione, orgoglio, cacciata dello straniero: erano questi i concetti che invitavano i briganti alla battaglia», insegna Guerri. Secondo lo storico Del Boca invece, si trattava di «almeno 10mila soldati dell’esercito borbonico, migliaia di braccianti senza terra e paesani che rifiutavano la leva obbligatoria e gli inasprimenti fiscali».

Non mancavano le donne: secondo Guerri, si trattava di «partigiane ante litteram, antesignane di un femminismo istintivo e rabbioso, ribelli stanche di essere confinate – da sempre – al letto, al focolare e ai figli. Un esercito di nomi e di storie senza volto, un’escrescenza della storia, per decenni considerata ingiustamente marginale.

Altro che banditi incivili e incolti: i briganti che s’opposero alle truppe savoiarde erano patrioti ribelli, contadini esasperati dall’avidità e dallo sfruttamento dei latifondisti, cittadini delusi dalla mendace propaganda garibaldina. E quella che venne combattuta tra 1861 e 1870 fu la prima guerra civile italiana.

Vogliamo raccontarvi questa storia, lo faremo un pezzetto alla volta, perché il 17 di questo mese ricorre l’assassinio di un noto brigante proprio nella nostra cittadina.
Vogliamo camminare, ma anche conoscere la storia su cui mettiamo i nostri piedi.

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